Il 12 febbraio 1797 fu votato l’articolo 349 della Costituzione della Repubblica Cisalpina che stabiliva
che vi fosse “per tutta la Repubblica un Istituto nazionale incaricato a raccogliere le scoperte e a
perfezionare le arti e le scienze”: nacque così l’Istituto Nazionale della Cisalpina, progenitore
dell’attuale Istituto Lombardo. La dotazione di libri fu un’esigenza avvertita come primaria per il
raggiungimento degli scopi statutari, tanto che nel 1802 fu chiesto al Governo di inviare gratuitamente
all’Istituto una copia di "tutti i libri di scienza, di letteratura e d’arti" stampati nel territorio
della Repubblica, in modo da poter avviare la formazione di una biblioteca davvero utile al
progresso.
Ma furono soprattutto gli acquisti, i doni e gli scambi con altre istituzioni culturali italiane e
straniere ad arricchire ininterrottamente la dotazione dei volumi. È del 1846 il
primo catalogo della
biblioteca, manoscritto in quattro volumi in folio, e risale a quello stesso anno anche il
primo inventario dell’archivio, riordinato per materie consultabili in ordine alfabetico.
Oggi la biblioteca consta di circa 500.000 volumi, acquisiti con i medesimi canali di
un tempo.
In particolare, la rete di scambi con le Accademie presenti in tutto il mondo caratterizza la natura
del posseduto, soprattutto per la presenza di periodici stranieri (ma anche di monografie) difficilmente
reperibili in altre sedi di conservazione.
In più, negli oltre due secoli di storia, i lasciti di Archivi personali (spesso ceduti insieme a
biblioteche e a collezioni d’oggetti d’arte) hanno formato un patrimonio di memoria
ricco e variegato, per
la multiformità delle carriere dei Membri e dei Soci donatori.
L’Istituto Lombardo accoglie gli studiosi nella cinquecentesca Sala di lettura, dove - previa
presentazione di motivata richiesta di ricerca – è possibile consultare i fondi
archivistici e librari
conservati dall’Accademia.
L’accesso è gratuito, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle ore
17:00 con orario continuato.
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