Cambiamenti climatici: quali scenari e quali politiche per il futuro?
Ciclo di lezioni 2025
I cambiamenti climatici sono da almeno trent’anni argomento di dibattito scientifico e di pubblica discussione. Non esistono più ragionevoli dubbi che il riscaldamento globale è in atto e che le cause primarie sono le emissioni di gas climalteranti, perciò l’interesse preminente è ora: che cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro e che cosa dobbiamo fare? Quali sono le politiche da adottare in termini di mitigazione e di adattamento in un mondo sovrappopolato, con richieste energetiche ed economiche crescenti, in una fase di crescente instabilità (guerre, terrorismo, rottura degli equilibri geopolitici)?
Il ciclo di lezioni dell’Istituto Lombardo si propone di fare il punto sulle conoscenze più aggiornate (a scala globale e continentale/nazionale): i progressi dei modelli climatici nelle previsioni degli scenari futuri, le valutazioni delle conseguenze ambientali dei vari scenari, il mix di soluzioni di produzione energetica realisticamente realizzabili, le politiche di adattamento nei vari settori (cibo, salute, ecc.), le conseguenze economiche delle politiche, le trasformazioni sociali ineludibili e necessarie e i relativi problemi che le accompagnano (diseguaglianze, migrazioni, ecc.), la percezione del problema del cambiamento climatico nell’opinione pubblica.
Nicoletta Brazzelli
Università degli Studi di Milano
Verso l’apocalisse: il cambiamento climatico nella letteratura inglese dal "scientific romance" ottocentesco alla "climate fiction" contemporanea
Nella prima parte dell'intervento vengono rintracciate le origini delle distopie climatiche in alcuni racconti ottocenteschi (Richard Jefferies, H.G. Wells) legati all'immaginario scientifico di ispirazione darwiniana (scientific romances), mentre nella parte centrale si concentra l’attenzione sul ruolo pionieristico di James G. Ballard, visionario e catastrofista, che ha avviato la sua carriera con quattro romanzi che ritraggono la terra trasformata dai cambiamenti climatici, quando ancora, negli anni Sessanta del Novecento, la questione non era entrata a far parte della conoscenza e percezione comuni. Seguono, nella terza e ultima parte, alcuni riferimenti alla cosiddetta climate fiction recente, che, riprendendo la tradizione apocalittica (letteraria ma anche cinematografica), espressione di paure e di ansie ricorrenti (invasioni extraterrestri, guerre atomiche, glaciazioni, inondazioni, terremoti, eruzioni vulcaniche) prevede la 'fine del mondo' attribuendola alla catastrofe climatica (John Lanchester). Dunque, ci si sofferma sul ruolo 'profetico' della fantascienza apocalittica e contestualmente sulla funzione cruciale della narrazione letteraria nella presa di consapevolezza delle questioni che riguardano il cambiamento del clima terrestre. Forse entrare, attraverso i racconti, nei terrificanti mondi possibili immaginati dagli scrittori potrebbe davvero aiutarci a evitarli.
📍 In presenza (ingresso libero) e in diretta streaming (ID riunione: 585 970 7979 / passcode: 7bN63g).